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Not your everyday neuromarketing blog

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Perché i bias cognitivi e le reazioni agli stimoli possono variare in base al contesto di riferimento

Cultura, età, fattori socio-economici sono tutte variabili che agiscono sul nostro modo di percepire e reagire agli stimoli: abbiamo potuto osservarlo anche durante l’emergenza COVID-19

Perché COVID-19 è riuscito a farci cambiare abitudini e i cambiamenti climatici no? Dipende dalla nostra percezione del rischio

Il nostro cervello rettiliano si attiva per proteggerci se sente che il pericolo è vicino: rispetto al climate change, il coronavirus ci sprona a cambiare stile di vita perché ci manaccia nel “qui e ora”

L’influenza della “riprova sociale” sul giudizio personale: il comportamento altrui modella il nostro, anche in situazioni d’emergenza

Seguire il gruppo ci ha permesso, nell’Antichità, di superare indenni diversi pericoli: ancora oggi istintivamente siamo portati a adattare il nostro comportamento a quello degli altri per ritrovarci nella collettività

Fare scorta per non restare a mani vuote: come il principio di scarsità ci spinge all’azione in situazioni d’emergenza

L’istinto di sopravvivenza per primo, poi la voglia di non restare a mani vuote: ecco cosa ci spinge a livello non conscio a prendere d’assalto i supermercati anche se sappiamo benissimo che verranno riforniti giornalmente

Come il “Framing” cambia la percezione dei messaggi, sia in circostanze normali che eccezionali

La cornice attraverso cui osserviamo la realtà influisce in maniera determinante sul modo in cui processiamo gli stimoli, influendo sul nostro decision making anche in situazioni particolari come quella attuale, legata a COVID-19

Se il brand name si lega all’attualità… come le associazioni implicite influenzano le nostre decisioni d’acquisto

Il nostro cervello è fatto per legare concetti anche lontani tra loro per dare senso alle informazioni: che può accadere a un brand se, improvvisamente…

Il neuromarketing in pratica: cos’è e come funziona la fMRI (la risonanza magnetica funzionale)

Tra gli strumenti più ingombranti e costosi, c’è la risonanza magnetica funzionale, un tool però fondamentale per scoprire quali aree si attivino nel cervello di fronte a un particolare stimolo, interno ed esterno.

Il neuromarketing, in pratica: cos’è e come funziona lo IAT

Scoprire quali associazioni implicite sono collegate a brand e prodotti è essenziale per veicolare correttamente i propri messaggi: è con l’IAT che possiamo osservarlo

Il Natale e le neuroscienze: come agisce il non conscio tra addobbi e regali

Chi lo dice che il neuromarketing non sia a tema natalizio? Tra doni, profumi di cannella e All I Want for Christmas is you, scopriamo come si comporta il nostro cervello durante le Feste. Parola a Barbara Monteleone