Prima i detergenti per le mani, poi la pasta, il lievito e la carta igienica: ce le abbiamo davanti agli occhi le immagini dei supermercati di tutto il mondo presi d’assalto dalle persone che, visto l’isolamento forzato per arginare la minaccia di contagio da coronavirus, hanno deciso di riempire la dispensa pur sapendo benissimo che i rifornimenti dei negozi di alimentari sono garantiti.
Ma cosa spinge le persone ad assumere un comportamento così drastico?
Quando la parte non conscia e ancestrale prende il controllo
A reagire agli stimoli esterni e a influenzare il nostro comportamento in situazioni di emergenza, è prima di tutto in maniera velocissima e automatica la parte più antica del nostro cervello, il rettiliano, dove risiede l’istinto di sopravvivenza che è tra le più potenti pulsioni che ci animano. Ogni volta che ci troviamo in una situazione potenzialmente pericolosa, è questa parte non conscia che viene immediatamente allertata attivando azioni anche irrazionali che ci possano salvare da un potenziale rischio.
Nella attuale circostanza dove il pericolo è particolarmente serio si spiega così il comportamento non razionale delle persone precipitatesi a fare molta più scorta del necessario in previsione dell’isolamento per evitare un contagio potenzialmente letale.
Il principio di scarsità
A questo, poi, si aggiunge anche un meccanismo sempre non consapevole che lo psicologo Robert Cialdini ha inserito nei suoi famosi sette principi di persuasione: si tratta del principio di scarsità, secondo il quale un’opportunità, un prodotto ci appaiono quasi irresistibili se sappiamo che la loro disponibilità è molto limitata. Molti, chi più chi meno, hanno avuto timore di arrivare troppo tardi a far la spesa, non trovando ciò di cui avevano bisogno e quindi, per non rischiare di restare a mani vuote, hanno deciso di riempire il carrello di merce che sarebbe comunque stata disponibile anche il giorno successivo.
Il desiderio di possesso amplificato dalla competizione
La scarsità è un principio utilizzati efficacemente nel marketing e in comunicazione per rendere più visibili e desiderabili alcune proposte commerciali: basti pensare alle strategie messe in atto da portali online per la prenotazione delle vacanze che, mentre cerchiamo un hotel o una casa dove alloggiare, ci avvisano che le stanze disponibili in quel periodo sono poche, o che l’offerta che stiamo valutando sarà valida soltanto per poche ore ancora, sollecitando un senso di urgenza. Se già in situazioni normali desideriamo possedere qualcosa prima degli altri, questo meccanismo si amplifica ancora di più quando entra in gioco la competizione per ottenere ciò che vogliamo. Così si spiegano le discussioni nate in questi giorni tra gli scaffali dei supermercati per accaparrarsi l’ultima confezione ad esempio di penne rigate.
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