Se cambia la cornice attraverso cui si inquadra la realtà, messaggi e informazioni possono essere recepiti in modi diversi, anche diametralmente opposti.
Questo succede a causa di un meccanismo cerebrale, il framing, per cui il contesto e la cornice di riferimento sono in grado di indirizzare il modo in cui processiamo gli stimoli, non solo di marketing e di comunicazione, ma anche quelli con i quali veniamo a contatto nella vita quotidiana.
Il framing influisce sul nostro giudizio e sul nostro decision making a livello non conscio, automatico attivandosi anche in circostanze eccezionali come quella attuale, legata all’emergenza sanitaria del coronavirus.
Il contesto che ci circonda è cambiato repentinamente ed in maniera drammatica, modificando anche la nostra percezione dei luoghi in cui viviamo e delle nostre azioni quotidiane: la casa, ad esempio, da luogo piacevole e spesso agognato da chi trascorre lunghe giornate lavorative in ufficio, per molti, visto l’isolamento forzato, ora le mura domestiche assumono un ché di claustrofobico.
Al contrario, invece, andare a fare la spesa, spesso considerata un’incombenza noiosa e da fare frettolosamente, è diventata un’occasione di svago, di evasione.
Stesse informazioni, frame diverso
Anche in ambito marketing e comunicazione creare un quadro di riferimento che ancori il giudizio ad una specifica modalità informativa può facilitare una percezione positiva o meno.
Ad esempio presentare un alimento come “95% fat free” risulterà più efficace che descriverlo come “5% fat”: nel primo caso il frame mentale è positivo perché legato alla parola “free”, attirandoci verso lo stimolo, nel secondo caso l’ancora mentale è sulla parola “fat”, negativa che invece tende ad allontanarci dalla proposition.
Se vuoi approfondire l’argomento, ne abbiamo parlato qui sul nostro blog.
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