Dopo l’IFAA di Berlino, il Creativity Day e la Shopper Brain Conference di Amsterdam, questo autunno ricco di eventi imperdibili continua con la nostra tappa ai due giorni del World Business Forum Milan 2015 organizzato da WOBI – World of Business Ideas Italia.

Il nostro ruolo di agenzia è cambiato negli anni, ci ritroviamo ad essere sempre più partner e consulenti, che semplici fornitori. La formazione e l’aggiornamento continui sono attività imprescindibili per il nostro lavoro e per orientare e supportare in modo efficace la crescita dei nostri clienti. Il #WBFMI è stato quindi un’occasione per apprendere, raccogliere idee e trarre ispirazione dai più riconosciuti business leader, innovatori e, più in generale, da coloro che hanno saputo cogliere le sfide della vita, per poi poterli condividere con voi.

Gli speaker di quest’anno si sono alternati sul palco del MiCo (Milano Congressi) affrontando il tema dello story making.

A differenza degli storyteller il cui compito è raccontare, gli story maker invece si servono dei cambiamenti per creare le storie, essere i protagonisti del presente e contribuire a costruire il futuro.

Personaggi del calibro di Richard Branson, Seth Godin, Sir Ken Robinson, Alessandro Baricco, Greg Brandeau, Sarah Lewis, María Belón e molti altri, hanno presentato le loro emozionanti storie e hanno cercato di rispondere alla domanda “Come prendere iniziativa in un presente sempre connesso?”.

Gli story maker di fama mondiale si sono concentrati sulle quattro principali sfide del business da affrontare oggi: sviluppare la leadership, individuare i talenti, guidare la crescita e sfruttare la trasformazione. Di seguito vi riportiamo i principali contenuti chiave che abbiamo portato in agenzia e che vogliamo condividere.

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Sir Ken Robinson, massima autorità in tema di creatività e innovazione, ha rivelato i suoi due consigli per innovare:

– Il modo in cui inquadriamo le risorse può limitare la creatività. 
Guardate il video dell’esperimento che ha messo a confronto degli uomini e una scimmia nel risolvere un problema e capirete di che si tratta; video

– La creatività e l’innovazione sono attività collettive. Guardate il secondo video per prendere ispirazione da questa comunità del Paraguay che ha saputo creare un’opportunità dalla vicinanza ad una discarica, creando qualcosa di inimmaginabile. video

Matt Brittin, Presidente dell’EMEA Business & Operations Google, ha evidenziato come l’innovazione sia oggi veloce se comparata al passato, ma rimane ancora lenta se si pensa alla velocità con cui si evolve la tecnologia.

A tal proposito ecco i suoi tre consigli:
– Show up. Mostra e comprendi i momenti che contano;
– Wise up. Apri gli occhi, analizza e trova gli insight;
– Speed up. Accelera, l’organizzazione deve tenere il passo dei consumatori.

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Sarah Lewis, storico della cultura presso la Harvard University, ha affrontato il tema del fallimento, che non è altro che la vita che cerca di farti cambiare direzione. Non va considerato come un risultato o una vergogna statica da evitare, ma come un punto di svolta. Nei suoi studi la ricercatrice ha anche trovato 3 caratteristiche principali comuni a tutti gli innovatori:

– Concentrati sulla padronanza, non sul successo. Il successo arriva quando centri l’obiettivo, la padronanza invece ti dà l’abilità di saper replicare più volte il successo;
– Sii un dilettante per scelta. Dedicati a ciò che non conosci per continuare a crescere;
– Non rivelare prematuramente l’idea. Coltiva la tua idea privatamente, motivala e solo dopo proponila agli altri.

Greg Brandeau, ex CTO dei Walt Disney Studios, ha definito gli innovatori come quelli che assumono persone più intelligenti e creano la connessione tra loro per risolvere i problemi. Ecco i suoi tre consigli per sviluppare le idee:
– Creative agility. Testa le idee e vedi quale funziona;
– Creative abrasion. Discuti le idee energicamente per comprendere qual è la cosa migliore da fare;
– Creative resolution. Quando si devono prendere delle decisioni in gruppo bisogna stare attenti a non adattarsi alle idee degli altri e ad accettare il minimo comun denominatore tra tutte le proposte, così facendo si otterrà solo un risultato al ribasso.

Alessandro Baricco, scrittore e regista italiano, ha dato i suoi tre consigli per fare storytelling:

– Sfila via i fatti dalla realtà. La realtà è composta da aspetti materiali e immateriali, togliendo i primi quel che resta è storytelling. Alessandro Magno, per esempio, utilizzava le monete (materiale) per diffondere messaggi tramite le incisioni e convincere gli ateniesi alla conquista della Persia (immateriale);

– Bilancia i fatti e lo storytelling. Per avere successo bisogna essere coerenti e saper bilanciare i fatti con la narrazione, trovare il giusto equilibrio tra essere convincenti ed essere emozionanti, tra razionalità e irrazionalità, tra sapere e immaginazione;
– Non ridurti a fare lo storytelling di un’azienda come ti viene chiesto. Un vero storyteller è colui che osserva il contesto, scrive e fa funzionare lo storytelling di un gruppo considerando anche le aree non espresse.

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María Belón, medico spagnolo sopravvissuto allo tsunami dell’Oceano Indiano, ha raccontato la sua incredibile vicenda e ha condiviso le sue riflessioni, valide sia per la vita che per il business:
– La vita è l’avventura di tornare a quello che sei, per diventare la persona che pensavi di essere;
– Gli tsunami e le sfide della vita arrivano quando vogliono loro e quando smetti di pensare che possano arrivare;
– Non fermarti di fronte alle sfide della vita, la vita è scegliere. 

Richard Branson, imprenditore ribelle e fondatore del gruppo Virgin, ha rivelato i suoi consigli per un buon leader:
– Circondati di persone migliori di te;
– Ascolta il tuo pubblico, sia i consumatori che i dipendenti.