Il potere del gioco oltre il gioco.
Non ci adagiamo, ci piace leggere, imparare, crescere e condividere.
Per questi motivi abbiamo creato il programma di formazione interno “Run to Vision” con l’obiettivo di approfondire la tematica legata alle tecniche di vendita in chiave Neuroscientifica.
Buona lettura!
Parafrasando il filosofo inglese Alan W. Watts, si può sostenere che il vero significato della vita è impegnarsi completamente in quello che si sta facendo qui e ora, avendo sempre ben chiaro in mente che non è un lavoro, bensì un gioco.
È un po’ questa la sintesi del concetto di gamification, o ludicizzazione in italiano, che è entrata nelle nostre vite a partire dai check-in su Foursquare, e che continua ad applicare le meccaniche ludiche anche a contesti che con il gioco hanno poco a che fare come la comunicazione o l’informazione, o addirittura in attività più noiose e ripetitive come la gestione del lavoro.
Il gioco, infatti, è un’attività volontaria da cui si trae piacere e la gamification offre la straordinaria possibilità di veicolare messaggi in modo attrattivo. Coinvolge, induce le persone a svolgere comportamenti attivi, stimola l’interesse e la motivazione. È una dinamica differente rispetto alla ormai tradizionale pointification, la quale consiste in una semplice raccolta di punti dove però manca l’interazione ludica e il rischio che l’utente si stanchi e abbandoni l’attività è elevato. Nella Gamification, invece, il divertimento, l’interazione, la creazione di una comunità interna a questa attività porta a rendere molte delle azioni della nostra vita emozionanti. Quando l’utente è connesso emotivamente al sistema sarà più facilmente esposto agli obiettivi che l’azienda o chi trasmette il messaggio vuole raggiungere (engagement, loyalty, risoluzione dei problemi interni all’organizzazione aziendale, ecc.).
Cosa nel nostro organismo fa sì che la gamification abbia successo?
Dal punto di vista neuroscientifico, si trovano dei riscontri anche nel nostro organismo che spiegano perché la gamification funziona davvero. In particolare svolgono un ruolo fondamentale quattro neurotrasmettitori, ovvero quelle sostanze chimiche che veicolano le informazioni tra neuroni:
1 Dopamina
Alcuni la definiscono “la droga del piacere” ed effettivamente ha un piacevole potere sul nostro cervello. Quando si parla di gamification questa viene spesso associata ai meccanismi di ricompensa, ma non è tutto. La dopamina svolge infatti una funzione motivazionale, in quanto associata ai meccanismi di ricompensa, e una funzione legata all’apprendimento associativo.
2 Ossitocina
Questo neurotrasmettitore viene chiamato in causa quando siamo estremamente coinvolti da una storia e sembrerebbe essere la chiave grazie alla quale costruiamo i nostri legami sociali. Qualche studio ha dimostrato che può anche essere “attivata da remoto” e quindi produrre sensazioni di legame anche con persone che non abbiamo mai conosciuto in prima persona.
3 Serotonina
La serotonina è un regolatore dell’umore e viene attivata quando ci sentiamo desiderati, importanti e orgogliosi. Per far sfruttarne le potenzialità nella gamification è essenziale disporre dei meccanismi di ricompensa che facciano sentire l’utente appagato e fiero. Per esempio una meccanica social che permetta di complimentarsi l’un altro per i traguardi raggiunti, tipo gli ormai famosi badge, può essere un mossa azzeccata.
4 Endorfina
Si tratta di un oppiaceo prodotto naturalmente dal nostro cervello in reazione a certi stimoli come la sfida o il potenziale raggiungimento di un obiettivo. Al rilascio ci sentiamo bene o addirittura euforici, facendoci sentire meno la fatica e portandoci oltre i nostri limiti.
Perchè ricorrere alla gamification?
I principali obiettivi che si ricerca da queste attività sono tre:
- Stimolare un comportamento attivo e misurabile aumentando l’engagement
- Guidare un interesse attivo verso il messaggio da comunicare
- Fidelizzare gli utenti
In quali contesti si può applicare la gamification?
I contesti in cui si può applicare sono sicuramente molteplici, i più comuni sono:
- un sito
- un servizio
- una comunità
- un contenuto
- una campagna
Quali sono le regole della gamification e come applicarle?
Le principali meccaniche utilizzate, che poi si traducono negli strumenti base che generano la struttura ludica, sono:
- I punti, i crediti e le ricompense che vanno a motivare l‘utenza;
- I livelli o gli stati nei quali si va a segmentare i soggetti partecipanti riflettendo il più possibile i contesti reali;
- Le sfide o gli obiettivi da raggiungere, e che rappresentano spesso il motivo per cui gli utenti continuano a “giocare”;
- I beni virtuali attraverso i quali possiamo ricercare una nostra espressione, creando e mostrando agli altri una nostra identità sociale;
- Le classifiche che mettono in competizione l’utenza di riferimento, ordinano le performance degli utenti, favoriscono l’interesse verso l’attività e portano le persone a passare sempre più tempo nella realtà virtuale.
“That’s what games are, in the end. Teachers. Fun is just another word for learning.” ― Raph Koster, A Theory of Fun for Game Design.
Fonti
ANDRZEJ MARCZEWSKI su Gamified UK
@Gamified UK
Gamification.it
@Gamification.it
Ricerca a 3 mani
@Ygriko Solovey
@Anna Re
@Gero Di Bella
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